Macrofotografia delle farfalle: brevi ma utili consigli

Introduzione

in questa breve guida vorrei illustravi la mia personale tecnica di scatto riguardo la macrofotografia delle farfalle. Comincio subito nel dirvi che tutto ciò che faccio deriva esclusivamente da esperienza personale sul campo e confronto tra i miei risultati e quelli di altri appassionati. Non considerate quindi quello che faccio come la “bibbia” della macro fotografia, anche perché non mi reputo certo un maestro di questa tecnica anzi, ma più che altro come una condivisione dell’esperienze maturate in questi pochi anni di macro e che magari possono essere un utile base a chi si vuole avvicinare a questa tecnica per la prima volta. Partiamo dal presupposto che i soggetti devono essere vivi, tutto ciò che si fa con soggetti morti non lo considero. Anche io talvolta ho fatto alcuni scatti con soggetti morti ma trovati casualmente per terra. Faccio macro per condividere dei momenti immerso nella natura perciò la tutela e l’integrità del soggetto che fotografo vengono prima di tutto. Se vi è anche la minima possibilità di danneggiare l’animale che vogliamo fotografare l’unica cosa da fare è rinunciare alla foto.

Controllo del meteo
Sveglia all’alba
Scelta dello sfondo e del posatoio
Utilizzo del plump
Scatto

Controllo del meteo

Sembra banale, ma dobbiamo ricordarci (talvolta lo dimentico anche io) di controllare le previsioni meteo per il giorno in cui abbiamo deciso di fare la nostra uscita fotografica. Molti hanno vari impegni lavorativi, famigliari, sportivi ecc e perciò le uscite fotografiche si possono ridurre al minimo, ecco che quindi scegliere il giorno ideale per fare la nostra uscita è di vitale importanza. Importante è controllare che ovviamente non piova, la velocità del vento a terra, l’ora precisa dell’alba e le temperature. Avere un’eccessiva ventilazione renderebbe molto difficile ottenere uno scatto con un buon dettaglio poiché il soggetto che si muove sul posatoio a causa del vento introduce il “micro mosso”. Col micro mosso vi sembra di aver fatto un buon lavoro, ma in realtà quando andate a vedere la foto a pieno formato vedrete che i dettagli più fini sono tutti mossi o non incisi, una foto del genere è assolutamente da buttare. Sapere l’ora precisa dell’alba ci serve per capire a che ora dobbiamo essere sul campo, troppo presto e dovremmo attendere che salga il sole per trovare gli insetti, troppo tardi e le temperature potrebbero essere già troppo elevate per avere gli insetti discretamente fermi. Importante è controllare anche le temperature, quest’anno (estate 2019) più di una volta ho “buttato” uscite fotografiche perché le farfalle volavano già alle 4:30 - 5 del mattino a causa delle alte temperature (già 25° prima del dell’alba). Mattinate così calde sono sicuramente un rischio per noi fotografi.

Sveglia all’alba

In realtà la sveglia dovrebbe essere abbondantemente prima dell’alba in quanto il nostro obbiettivo è essere sul campo prima del sorgere del sole. Se non siamo interessati alla caccia fotografica, ma il nostro obbiettivo è fare una foto con insetto fermo su posatoio, allora dobbiamo essere sul campo molto presto la mattina e iniziare la ricerca dell’insetto appena la luce lo rende fattibile. In condizioni di bassa temperatura (15-20°) ed alta umidità le farfalle, che necessitano di asciugare e scaldare le ali per volare, sono generalmente ferme e possiamo posizionarle sul posatoio (sempre con estrema cura) senza paura che volino via. Se tutto va bene resterà sul posatoio il tempo necessario per fargli un bel book fotografico. Possiamo quindi dire che non è una tecnica fotografica per chi il sabato o domenica mattina vuole rimanere a letto.
 


Scelta dello sfondo e del posatoio

Ora entriamo in quello che secondo me è la parte più personale della fotografia, ovvero il contesto che circonderà il soggetto principale. In questa tecnica dovremmo fare molta attenzione alla scelta dello sfondo e del posatoio. Ricordiamo innanzi tutto che la foto deve piacere a noi! Quindi non mi sento di dire è meglio uno sfondo verde o e meglio un ramo piuttosto che un fiorellino come posatoio, sta a noi scegliere il contesto giusto che permetta alla farfalla di essere esaltata nella foto. A volte ci si riesci a volte no. Serve solo un po’ di esperienza. Ci sono però alcune cose che secondo me è importante ricordare. Come detto il contesto (sfondo e posatoio) devono esaltare il soggetto principale e non devono invece distrarre l’occhio dell’osservatore. Quindi, a meno che non vogliamo fare un close up, non dobbiamo riempire il campo inquadrato col soggetto e il posatoio non deve prevalere sul soggetto. Cerchiamo di scegliere un posatoio naturale e che faccia parte dell’habitat del nostro soggetto. Lo sfondo deve essere abbastanza sfuocato, a mio gusto direi che non deve essere ne troppo sfuocato da renderlo troppo piatto e nemmeno troppo poco sfuocato poiché sarebbe troppo ingombrante e distrarrebbe l’occhio dell’osservatore dal soggetto. Io preferisco sfondi caldi generalmente di colore arancio/giallo. Per avere questo sfondo mi posiziono in prossimità di sterpaglie secche e attendo che il sole le illumini.

Utilizzo del plump

Il plump lo ritengo uno strumento indispensabile. Non è altro che u cavalletto o un monopiede che sostiene posatoio e soggetto. Io personalmente l’ho realizzato in casa. Ho preso un monopiede e ci ho attaccato un piccolo tubo snodabile per refrigeranti. All’estremità del tubo snodabile ho posizionato una pinza.

Scatto

Eccoci arrivati al momento fondamentale della nostra uscita fotografia: lo scatto. Abbiamo tutto pronto, posatoio, insetto, sfondo ecc. La prima cosa fondamentale a cui dobbiamo pensare è il parallelismo. Ottenere un perfetto parallelismo tra lente e soggetto è assolutamente fondamentale e dobbiamo ricercare questo aspetto in maniera maniacale. Avere soggetto e lente paralleli permetto di ottenere in un unico scatto tutto il soggetto perfettamente a fuoco dall’estremità delle ali fino agli occhi. Per verificare il parallelismo ingrandite a 10x il soggetto nel live view mettete a fuoco in un punto e poi controllate che la farfalla sia a fuoco interamente in tutte le parti del corpo.
 

Assicurato il parallelismo scattiamo. Lo scatto deve essere in remoto o con un telecomando wifi o con un intervallometro a cavo. Mai col tasto della reflex anche se impostiamo un tempo di ritardo di 10 secondi, potremmo introdurre dei micro spostamenti e avere del micro mosso. Anche se vi sembra non ci sia vento scattate guardando il live view impostando il massimo ingrandimento. Appena il soggetto è fermo scattate. Gli ISO, a meno che non avete una full frame o un reflex poco rumorosa, vanno sempre impostati a 100. L’esposizione va impostata in modo da avere l’istogramma spostato a destra (ma non troppo). Solitamente io scatto da 1/5 a 1/20 a seconda della luce disponibile. Scattate vari scatti scegliendo il momento più opportuno. Solitamente non torno mai a casa con meno di una cinquantina di scatti. Concluso lo scatto riponiamo il nostro soggetto al sole in modo che possa scaldarsi e volare via in breve tempo.

Conclusioni

Spero che questi consigli vi siano stati utili e possano dare un aiuto a tutti quegli appassionati che si stanno o vorrebbero avvicinarsi alla fotografia delle farfalle. Come detto in partenza di sicuro questo non è un manuale di macro fotografia ma solo utili consigli dettati da un’esperienza personale. Per dubbi domande e curiosità non esitate a contattarmi.